Lucia Corradini immagina il libro “Autorità e autorevolezza per crescere i figli” con La Favola del Successo

Benvenuti a un nuovo appuntamento con le interviste de “La favola del successo”, la collana di libri dedicata agli imprenditori e a chi desidera accrescere il proprio know-how. Oggi siamo con Lucia Corradini, consulente familiare e pedagogista che immagina con noi il suo libro.

Benvenuta, Lucia. Ci racconti un po’ del tuo lavoro e del metodo che utilizzi per aiutare genitori e figli?

“Grazie a voi! Il mio approccio si basa sull’orientare le persone verso le loro risorse. Io non risolvo problemi; piuttosto, aiuto le famiglie a trovare gli strumenti per affrontarli da sé. Ascolto molto, ma con uno spirito critico: non sempre il problema che mi presentano è quello reale. Invito sempre a mettere in discussione ciò che viene raccontato, a rileggere la propria storia con nuovi “occhiali”. A volte serve guardare le cose da vicino, altre da lontano. Questo cambio di prospettiva è essenziale”.

Interessante questa metafora degli occhiali. Ci ricorda la necessità di “reincorniciare” le situazioni, dando loro un significato nuovo. Come riesci a far ripartire il dialogo quando ci sono blocchi nelle famiglie?

“Spesso nelle relazioni si creano schemi rigidi e linguaggi polarizzati, come il “per sempre” o il “mai”, che impediscono di vivere il momento presente. Aiuto le famiglie a uscire da questi blocchi, perché una comunicazione efficace è alla base di ogni relazione. Ad esempio, è importante che i genitori imparino a chiedere ai figli come si sentono, invece di limitarsi a domande su ciò che fanno o ottengono”.

A proposito di relazioni, viviamo in un’epoca in cui il modello familiare è cambiato. Quali sfide comporta questo per genitori e figli?

“Siamo passati da famiglie autoritarie a modelli più “comprensivi”, in cui le regole vengono negoziate con i figli. Questo porta molti benefici, ma anche rischi: i bambini, spesso liberi di autodeterminarsi, possono sentirsi disorientati. Li ascoltiamo, ma a volte invertiamo i ruoli, affidando ai figli responsabilità che spetterebbero agli adulti. Questo genera confusione, soprattutto nell’adolescenza, quando i genitori faticano ad accettare i cambiamenti dei loro ragazzi”.

Hai accennato all’adolescenza come fase critica. Qual è il ruolo dei genitori in questo periodo?

“Molti genitori dicono di “non riconoscere più” i loro figli adolescenti, e io rispondo: “Meno male!”. Se un ragazzo di 13 anni fosse lo stesso di quando ne aveva 10, sarebbe un problema! Il compito dei genitori è cambiare prospettiva e imparare a conoscere il “nuovo” figlio. Purtroppo, spesso non sanno nulla del mondo dei loro figli: magari descrivono dettagliatamente le loro giornate, ma non hanno idea della musica che ascoltano o degli amici che frequentano. La relazione deve basarsi sulla curiosità e sulla comprensione delle emozioni, non solo su regole e aspettative”.

Parlando di emozioni, come si possono aiutare i bambini a riconoscerle e gestirle?

“È fondamentale legittimare le emozioni dei bambini. Se un bimbo è arrabbiato, non possiamo dirgli: “Non ti devi arrabbiare”. Dobbiamo accettare la sua emozione, anche se non ci sembra giustificata. I bambini vivono tutto intensamente ma brevemente: una rabbia o una gioia durano il tempo di un momento. Invece, molti genitori proiettano sulle emozioni dei figli le loro paure e aspettative, impedendo ai piccoli di sperimentare e crescere”.

Un ultimo spunto. Cosa diresti ai genitori che cercano sempre di “riempire” il tempo dei figli, evitando loro la noia?

“La noia è un’occasione d’oro per la creatività! Oggi molti bambini hanno agende piene di impegni, ma manca il tempo libero per sperimentare, cadere e imparare dai propri errori. È nel gioco libero e nella noia che i bambini scoprono i propri limiti e risorse. Quando i genitori danno un cellulare ai figli per tenerli tranquilli durante una cena, stanno perdendo un’occasione preziosa di relazione. Poi, gli stessi genitori si lamentano perché i ragazzi sono sempre attaccati allo schermo. Bisogna riflettere su queste contraddizioni”.

Lucia, grazie per le tue riflessioni. Hai condiviso spunti preziosi per migliorare il dialogo e le relazioni familiari.

“Grazie a voi! Spero che questi pensieri possano aiutare le famiglie a guardarsi con “occhiali nuovi””.

 

Guarda la video-intervista:

Diventa anche tu un autore della collana
“La Favola del Successo”

Contattaci per qualsiasi chiarimento e per cominciare a realizzare il tuo libro!

Noi ti consigliamo di iniziare dal questionario per poterti fornire subito una prima visione sulla fattibilità!

Solo 3 mesi per realizzare il tuo libro di successo

Solo 5 mesi per posizionarlo nelle librerie